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giovedì 18 novembre 2010

Cautela nell'uso degli antibiotici.

L'Italia eccede in antibiotici. Al sud il 60% dell'uso scorretto
E' al Sud Italia che si registrano i numeri più preoccupanti sull'abuso di farmaci antibiotici: "Campania, Puglia e Sicilia insieme determinano quasi il 60% di tutto l'eccesso di consumi nel nostro Paese", che secondo uno studio Aifa crea una spesa evitabile di oltre 400 milioni di euro. Il quadro della situazione è stato fornito ieri a Roma da Guido Rasi, direttore generale dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), che ha presentato nella sede del ministero della Salute la terza edizione della campagna di sensibilizzazione contro l'abuso di questi prodotti, dal titolo 'Antibiotici, difendi la tua difesa. Usali con cautela'. Rasi ha ricordato che "in Italia il consumo di antibiotici e il tasso di antibiotico-resistenza è fra i più alti in Europa: i numeri del nostro Paese stanno superando quelli della Francia e in alcune regioni (come Calabria, Sicilia, Puglia, Campania e Basilicata) sono superiori rispetto a quelli di Cipro e Grecia", che a livello nazionale sono oggi gli unici Stati con cifre più alte. Oggi nel nostro Paese il 44% dei cittadini riceve almeno una prescrizione di antibiotico l'anno, come anche il 53% dei bambini e il 50% degli anziani. Il 15% degli 'over 65' riceve addirittura più di sei prescrizioni di farmaci antibiotici l'anno. Il consumo di questi medicinali a livello regionale nel 2009 - ha evidenziato Rasi - è stato caratterizzato da un chiaro gradiente geografico: consumi più bassi al Nord e più elevati al Sud". La 'maglia nera' va infatti alla Campania, con 37,63 dosi medie giornaliere ogni mille abitanti, mentre il valore minimo si riscontra nella Provincia autonoma di Bolzano, con13,05 dosi. "Se tutte le Regioni - ha aggiunto Rasi - si allineassero al consumo medio delle sei più virtuose si potrebbe ottenere un risparmio di 316 milioni di euro. Se il costo per dose media giornaliera di antibiotico divenisse in tutte le Regioni pari a quello della Lombardia (1,66 euro) si otterrebbe un risparmio di 156 milioni di euro". "Il risparmio complessivo che potrebbe derivare dall'effetto congiunto di una maggiore appropriatezza dei consumi e della riduzione dei costi - sintetizza il direttore generale dell'Aifa - è dunque di 413 milioni di euro, pari al 3,7% della spesa farmaceutica convenzionata 2009". In totale, la spesa per antibiotici si è attestata nel 2009 a 1 miliardo e 38 milioni di euro. "L'80-90% dell'utilizzo degli antibiotici - aggiunge - avviene nell'ambito della medicina generale. Tra le prime cause di prescrizione di questi medicinali ci sono le infezioni delle prime vie aeree, ma esiste un problema di appropriatezza d'uso legato all'impiego di antibiotici in malattia virali: questi farmaci non servono nel caso di influenza o di raffreddore", ricorda. Quanto agli effetti collaterali, "tra il 2002 e il 2009 sono state ricevute 8.833 segnalazioni di sospette reazioni avverse da medicinali antibiotici".

Fonte: "Ilfarmacistaonline"