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martedì 21 dicembre 2010

Cautela nell'uso di tisane al finocchio. Pericolo estragolo.

Studio sconsiglia tisane al finocchio per mamme e bambini.
Tisane al finocchio 'vietate' ai minori di 4 anni. Un 'no' che vale in particolare per le donne incinte o in allattamento, che tradizionalmente ne bevono per favorire la produzione di latte, e per i neonati, ai quali vengono comunemente somministrate per combattere le coliche. Il rischio è legato agli elevati livelli di estragolo, sostanza naturale presente nei semi di finocchio e già riconosciuta come cancerogena e genotossica. A sconsigliare questo antico rimedio è l'Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (Inran), ente pubblico vigilato dal Mipaaf (Ministero per le Politiche agricole, alimentari e forestali), in uno studio pubblicato su 'Food and chemical toxicology'. La ricerca, condotta all'interno del progetto europeo 'Facet', finanziato nel VII Programma Quadro, in cui l'Inran coordina il sottoprogetto relativo sugli aromi alimentari, ha permesso per la prima volta di ottenere stime dell'esposizione all'estragolo legata al consumo di tisane al finocchio, basate su analisi di prodotti in commercio, invece di stimarne la concentrazione in modo indiretto a partire da una serie di assunzioni. Nella prima fase dello studio sono state individuate le tre tipologie di prodotti in commercio per la preparazione di tisane al finocchio: bustine da tè, tisane solubili istantanee e semi sfusi. Per le prime due sono stati raccolti i prodotti più diffusi sul mercato nazionale, 9 per le bustine da tè e 7 per le tisane istantanee, mentre il campione di semi sfusi, acquistati in 6 differenti erboristerie di Roma, considerata l'estrema variabilità del prodotto non è altrettanto rappresentativo. Ogni tisana è stata poi preparata con 100 ml di acqua bollente, con un tempo standard di infusione di 7 minuti sia per le bustine da tè che per i semi sfusi. Per i preparati solubili, invece, sono state seguite le istruzioni riportate in etichetta. I livelli di estragolo rilevati dalle analisi confermano che l'esposizione a questa sostanza è troppo elevata perché il consumo di tisane possa essere considerato sicuro, per lo meno nel caso dei neonati, come ha spiegato Antonio Raffo, ricercatore Inran e autore della ricerca. "Per avere un rischio basso l'esposizione dovrebbe essere 10.000 volte inferiore alla soglia di cancerogenicità misurata negli animali di laboratorio. Al contrario, nel caso di un neonato che consumi 100 ml (un piccolo biberon) di tisana di finocchio al giorno, abbiamo riscontrato un margine molto più basso, nell'ordine di alcune centinaia di volte".

Fonte: Il Farmacistaonline